Ogni buona “vergara” (le vergare erano le donne di una volta che gestivano la famiglia contadina solitamente composta da diversi nuclei familiari n.d.r.) marchigiana che si rispetti avrà di certo una sua ricetta personale di ciambella, o ciambellone come lo chiamiamo qui.
Io ho voluto onorare la mia nonna materna, che ogni domenica non mancava di deliziarci con il suo filoncino di ciambellone duro… che bei ricordi! I grandi lo inzuppavano nel vino cotto e noi piccoli non avevamo altra scelta che l’acqua (però ammetto che di tanto in tanto ci scappava qualche goccia di liquore per insaporire l’acqua!).
Questo ciambellone è ottimo a colazione da inzuppare nel latte caldo e può essere anche fatto apportando le modifiche che più vi piacciono, ad esempio anziché usare l’uvetta potrete mettere gocce di cioccolato, o utilizzare un liquore diverso, o aggiungere scaglie di mandorle in superficie.. insomma se volete anche voi diventare delle brave vergare sbizzarritevi come più vi pare!
INGREDIENTI
500gr di farina per dolci
100gr di zucchero
3 uova
100gr di burro
½ bicchiere di latte
una spruzzata di anice o sambuca
buccia grattugiata di 1 limone
1 bustina di lievito per dolci
uva sultanina a piacere
granella di zucchero per spolverare
PROCEDIMENTO
Sul piano di lavoro mescolare la farina con lo zucchero e fare una fontana. Al centro mettere il burro morbido, le uova, il latte, l’anice, la buccia di limone ed il lievito ed amalgamare fino ad avere un impasto compatto (unire altra farina o latte se necessario). Unite l’uvetta bagnata, strizzata ed infarinata (la faccio ammollare in acqua tiepida per una decina di minuti solitamente aggiungendo un cucchiaio di rhum per profumare).
Formare un filoncino che metterete su una teglia rivestita di carta da forno e decorare con granella di zucchero.
Cuocere in forno caldo a 180°C per circa 40 minuti.
Buon appetito!
Marti xx
4 Comments
Ottima ricetta..però vorrei togliermi una curiosità. Recentemente, sono stata nelle Marche e ho assaggiato un dolce BUONISSIMO alla nutella. Ho chiesto alla signora del posto come si chiamasse e mi ha detto che è una semplice “ciambella” alla nutella ricoperta di granella di nocciole. Sinceramente rimasi un pò stupita dato che a casa mia la ciambella ha una consistenza molto più morbida di quel dolce indimenticabile. La consistenza era simile a quella di una pasta frolla più morbida, si scioglieva in bocca e c’era questo cuore di nutella morbidissimo e cremoso nonostante la cottura in forno. Dato che per caso mi sono ritrovata sulla tua ricetta, ho letto di questa “ciambella” dura marchigiana allora ho pensato che sia la stessa. Se provassi a dividere l’impasto in 2 e a metterci nel mezzo la nutella e sull’ultimo strato di pasta la granella di nocciole verrebbe qualcosa di terrestre??Sono alla ricerca disperata di questo dolce nutelloso!!!:(
Ciao Amelia. Questo dolce in realtà rimane più da inzuppo e non credo sia la giusta consistenza che cerchi tu. Prova invece questo http://officinadellagastronomia.it/2012/12/dolci/crostate/filone-alla-nutella/ che invece si adatta meglio, a mio avviso, a ciò che cerchi tu :-)
Come vedrai, io ho usato gocce di cioccolato ma con la granella di nocciole sarà ancora più buono!
Se deciderai di provarlo fammi sapere che ne pensi :-)
ciao
martina
grazie, stessso ricordo, cercavo di rifare ma non pensavo fosse solo marchigiana.
ciao Claudia
grazie per il tuo commento!
che ricordi il ciambellone duro di nonna :-)
l’hai provato? come ti è venuto?
ciao
martina